Un uomo buono, affettuoso, generoso.
Un grande insegnante
ed un grandissimo signore.
Grazie Prof Ermentini
La mia conoscenza con
il Prof Augusto Ermentini risale al lontano novembre 1977, mentre sostenevo con
lui a Milano l'esame di Antropologia Criminale. A quel tempo avevo iniziato da
pochissime settimane con curiosità, frammista a prevalenti timori e pregiudizi,
il volontariato presso l'Ospedale Psichiatrico provinciale di Brescia.
Ricordo il sincero
interesse umano nei miei confronti e le parole di caldo incoraggiamento per il
mio futuro professionale.
Il piacevole incontro
favorì la mia decisione di frequentare i suoi Corsi di Clinica Psichiatrica il
sabato mattino ad Affori e di
Psicopatologia Generale il sabato pomeriggio in Guardia II°, sempre a Milano,
in compagnia del compianto Dr Guido Avanzini e del Dr Leonardo Callea, oggi
stimato neurologo e fisiatra.
Il prof Ermentini a
novembre 1978 iniziò le lezioni di Clinica Psichiatrica all'EULO di Brescia:
era l'inizio di un'intensa collaborazione che non si sarebbe mai interrotta.
Il Prof Ermentini
possedeva una formazione psicoanalitica di tutto rispetto: si era sottoposto ad
un'analisi didattica con Franco Fornari ed a supervisioni in Svizzera con
Raymond de Saussure, allievo di Freud ed analista di Jaques Lacan.
Dopo la laurea,
conseguita con un tesi sull'EEG preparata con Henry Gastaut a Marsiglia,
trascorse numerosi soggiorni di studio a Ginevra, Losanna e Zurigo, dove
collaborò con Jean Piaget e Julian de Ajuriaguerra, e conobbe Karl Gustav Jung,
Melanie Klein ed Eugène Minkowski,
Lavorò per un anno
circa in qualità di assistente psichiatra di ruolo presso la Cattedra di
Clinica Psichiatrica di Milano, diretta dal Prof Carlo Lorenzo Cazzullo, quindi
nel 1975 ottenne l'incarico di Psicodiagnostica all'Università di Trento.
Nell'A.A.1977/78
divenne Professore stabilizzato incaricato di Antropologia Criminale
dell'Università di Milano.
Si occupò a lungo di Psichiatria
Forense. Nel 1977 fu consulente criminologo dell'allora Ministro degli interni
Francesco Cossiga, in occasione del rapimento di Aldo Moro.
Nel 1978 divenne
Professore stabilizzato di Psicopatologia Generale presso l'Università di
Milano e nell'ottobre 1978 assunse l'incarico di Clinica Psichiatrica all'EULO
di Brescia. Nel 1981 vinse in concorso di Professore Straordinario, Direttore
della III° Cattedra di Clinica Psichiatrica dell'Università di Milano. Si
trasferì a Brescia nel 1982 in qualità di Ordinario di Clinica Psichiatrica,
con la nascita a Brescia dell'Università Statale.
Sono alcune centinaia
i medici che si sono laureati a Brescia con una tesi in psichiatria: la sua
umana disponibilità, la sua generosità, oltre che le sue indubbie cultura e
competenza,avevano orientato verso la scelta della tesi in psichiatria un
numero inaspettato di laureandi.
Fu Presidente
dell'AIPRA (Associazione Italiana per il Rorschach e Altre Tecniche Proiettive)
e Direttore Responsabile della Rivista ufficiale dell'AIPRA. Fu inoltre
Presidente della Società Italiana di Psichiatria Forense, entrambe Sezioni
Speciali della Società Italiana di Psichiatria.
Fu fondatore ed Editor in Chief della Rivista
Psychopathologia- Internationale Journal of Psychiatric Culture and Praxis,
pubblicazione bimestrale distribuita in 5.000 copie dal 1982 al 1994.
Nel settembre 1988
iniziò, a quasi 61 anni, la sua avventura assistenziale psichiatrica
territoriale: divenne Direttore della II° UOP dell'USSL 41 di Brescia. Tutti noi
ricordiamo il mitico III° Psicosociale di Via Manara a Brescia, dove, sotto la
sua spinta, si creò un centro moderno ed efficiente di Salute Mentale, non
certo comune in quegli anni.
Nel 1992 fu nominato
Direttore della I° UOP dell'U.S.S.L. 41 di Brescia. Nel 1996 divenne
Direttore del Coordinamento dei
servizi psichiatrici di Brescia e, dalla nascita, del Dipartimento di Salute
Mentale dell'AO Spedali Civili di Brescia.
Sotto la sua direzione
a Brescia si sviluppò una rete efficiente e completa di servizi di salute
mentale, anche attraverso contatti e collaborazioni con Paolo Martini di Arezzo
e Franco Rotelli di Trieste.
Nel 1993-84 fu
responsabile scientifico del progetto europeo Horizon per l'integrazione
lavorativa di giovani con disturbi mentali, che comprendeva esperienze di
collaborazione in Germania, Gran Bretagna, Grecia e Portogallo.
Favorì la nascita
dell'Associazione la Ginestra e della Cooperativa la Chimera.
Fu fondatore e a lungo
Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell'Università di
Brescia, che aveva fondato circa trent'anni prima.
Posso dire di essere
stato il suo primo allievo bresciano. Mi sono impegnato negli anni, sempre
aiutato dalla sua stima e dal suo affetto, che non mi sono mancati anche sino a
pochi giorni prima della sua scomparsa. Il Professore mi ha più volte
incoraggiato a proseguire con energia e coraggio nella mia mission del
trattamento dei pazienti psichiatrici gravissimi. Pur fiero della sua
formazione psicoanalitica ed umanistica, egli si sentiva profondamente
psichiatra, responsabilmente vicino alle persone più sofferenti, con una carica
umana non comune.
Tra i suoi allievi più
amati voglio ricordare in primis la figlia Roberta, stimata psicologa, suo
genero, Francesco Saviotti, Direttore del DSM di Desenzano, e i suoi allievi
diretti Gianluigi Nobili, Direttore della UOP di Desenzano, Andrea Materzanini,
Direttore del DSM di Iseo, Oliviero Benzoni, Roberta Bologna, Angelo Campana,
Giuliano Castigliego, Carlo Gozio, Fabio Lucchi, Giuseppe Seggioli, tutti
professionisti eccellenti, con caratteristiche e preparazioni talora molto differenti. Tutto ciò anche
in virtù del fatto che il Prof Ermentini, con sapiente comprensione, seppe
favorire lo sviluppo delle nostre personali attitudini, con pazienza, affetto e
capacità di ascolto, senza mai tentare di uniformarci e di appiattirci.
Come dimenticare
l'affiorare del suo sorriso, capace di autoironia sulle sue frequenti,
proverbiali disattenzioni?
Tutti i suoi numerosi allievi ricordano con grande
affetto il loro Professore, Maestro di vita, uomo, fine, colto, semplice e
generoso.
25 agosto'14
Giuseppe Fàzzari